Dario Nishimura's Journal, 08 Mar 21

sono d'accordo con te Dario...mi urtano i gesti e le frasi buttate là e non sentite realmente giusto perché è l'8 marzo e poi nella vita di tutti i giorni si considerano le donne come delle serve e degli oggetti. e le serve contente di essere "celebrate" almeno 1 volta l'anno senza accorgersi che sono considerate tali, anzi si sentono forti perché fanno fare mille cose tutte a loro. bah... io più che altro l'8 marzo farei una giornata dedicata alle discriminazioni in genere in cui si parla del rispetto di tutti gli esseri umani a prescindere dal genere, parlandone nelle scuole e facendolo capire innanzitutto ai bambini che saranno loro il futuro. Perché più vado avanti e più leggendo i vari commenti dei social alle varie notizie mi rendo conto di quanto meritiamo l'estinzione per come siamo 

Ho anticipato che non era così all'inizio....era una commemorazione....una scelta di una data x dire....così non deve più succedere....lottiamo....cambiamo....partiamo da oggi..nella data del sacrificio di tante donne....questo dobbiamo fare... ma il tempo e la superficialità hanno cambiato le cose....non eravamo allegre e festeggianti...eravamo incazzate....e scusate il termine...ma lascio il posto ad altri...il mio pensiero l'ho già espresso.  

Wanda: se ci fai caso io parlo di commemorazione, ergo, non ho nessun problema a ricordare, ciò che però vedo, correggimi se sbaglio, è lo sbandierare cliché legati a quei stereotipi per cui voi stesse combattete. Ok le mimose, va benissimo, scriviamo lettere, componiamo sonetti, ma non dimentichiamo il motivo reale per cui la ricorrenza è stata istituita. Oggi giorno la comunicazione passa prima di tutto per il digitale, nel digitale, oggi, ci vivono bambini e adolescenti, cosa potranno mai capire nel momento in cui vedono e leggono che si tratta di una festa, e di frasi "carine" condite da mimose?. Vogliamo affidarci solo alla scuola ed a quella mezza pagina che si dedica a questo evento, o vogliamo, noi adulti, ricordarne i motivi?. Magari, anche per quei adulti coloro che hanno bisogno di rinfrescare la memoria. 

Se i "festeggiamenti" sono il prezzo da pagare perché ci si ricordi ancora della commemorazione, non mi pesa. Mi urtano di più altre iniziative e neologismi (tipo femminicidio) che pongono i problemi in una prospettiva di genere che secondo me è controproducente...  

Perdonami Dario, ma perché dai per scontato che una cosa escluda l'altra? Pensi che non abbiamo bene in mente la nostra condizione? Se anche fosse, ogni giorno ci viene ricordato, è un mondo difficile, prevalentemente maschilista in cui persino alle donne sono state radicate certe idee da generazioni, addirittura accettate, più o meno inconsciamente. Uno scambio di auguri, è solamente un celebrare, un ricordare. Non propriamente un festeggiare 

Benissimo Dario concordo....allora il prossimo post per il prossimo 8 marzo mi aspetto da parte tua un racconto sull'importanza reale della festa...👍😉così che sia di utilità anche per coloro che hanno dimenticato.  

Porca .... Dario quanto odio la tua presunzione....!  

mi associo in toto a Lisa e Betta 😁😁😁  

Leggo solo ora i commenti...in realtà do ragione a Dario ed a Carla . Una non esclude l'altra. Carla, ragazza che negli anni '70 manifestava incazzata per ottenere parità di diritti... trovo che ci siamo perse strada facendo... prese dai ns 100 ruoli da affrontare ogni giorno, sul reale motivo dell'istituzione della "festa ". Tale richiesta di trovare una data per commemorare i risultati raggiunti contro il patriarcato è del 1911, da parte del partito socialista, ma solo nel 1977 l'ONU, l'ha istituita. E no, non c'entra il rogo della fabbrica di camice. Spetta a noi donne capire che la strada è veramente ancora molto lunga per la parità dei diritti... e lo dico da una vita in cui vedo quotidianamente ingiustizie. Io mamma single, ex imprenditrice, dove oltre alla fatica si lotta contro i pregiudizi.  

@elena, discorso molto molto riduttivo...non mi metto a puntualizzare su cosa perché sarebbe inutile.