emi.done's Journal, 11 Oct 20

Grazie Betta, la tua sottolineatura aggiunge sempre valore. 

mi sento di quotare specie in ambito lavorativo 

Tutto assolutamente condivisibile! Soprattutto il desiderio continuo d'imparare. In ogni aspetto della vita, credo sia fondamentale 😉 

Assolutamente d'accordo Fabry., sul lavoro ci si incontra e scontra ogni giorno con tutte queste persone e personalità. E altrettanto concorde anche con te @anydonna ciò che hai rilevato insieme al fatto che il "successo" parla delle idee e la "frustrazione" delle persone, sono i due elementi che mi trovano più allineato senza comunque nulla togliere anche ai rimanenti tre aspetti.  

d'accordo su tutto...e penso che le persone da perdonare sono anche proporzionali alla quantità di successo 😅 voi di carattere siete persone che perdonate?  

Ispa se si dice che la vendetta va consumata fredda, il perdono invece dovrebbe esser almeno tiepido. Questo per dire che bisogna intendere cosa si intende... se qualcuno mi fa un torto (oggettivamente piuttosto cattivo) difficilmente riesco ad esserci di nuovo amicone... con una certa naturalezza, invece, riesco a superare la cosa e a non rodermi... ecco diciamo che il mio perdono è l'indifferenza... la discriminante resta comunque la cattiveria con cui nasce un'azione... si perdona tutto, dalla cattiveria ci si difende e poi, a vicenda tiepida, la si ignora ma non si dimentica (senza nessuna vendetta ma nel timore possa riaccadere) ... questo il mio "life style"...  

Non credo che il perdono, il giusto e sbagliato siano implicazioni religiose, anche un ateo ha a che fare con tutto questo, ognuno di noi sa, a prescindere dalla religione cos'è giusto e sbagliato e se non lo sa' è perché non gli conviene 

Il perdono si deve trasformare in Per-Dono, per essere poi gestito su un piano non razionale.  

Il perdono implica la totale dimenticanza di ciò che è stato fatto...io difficilmente riesco a perdonare realmente, se succede è perché sono cazzate e spesso le persone che le fa non ha una grande importanza per me...negl'altri casi se non è proprio una cosa grave do qualche altra possibilità, riesco ad essere indifferente ma in cuor mio non dimentico, quindi scatta il meccanismo di difesa del "non mi aspetto più niente di buono da te" ma allo stesso tempo ti do la possibilità di dimostrarmi che mi sbaglio...la cosa che nella maniera più assoluta non riuscirei mai e poi mai a perdonare sono le corna!! Altro che l'amore e il perdono sono due facce della stessa medaglia, l'amore se è amore non cornifica  

Ma il viverlo è una scelta e senza rispetto è meglio scegliere di non viverlo  

La cognizione del giusto e sbagliato è dentro di noi, nessuno ce lo deve dire, seguire i dogmi e non la propria coscienza è solo per togliersi una responsabilità per farla ricadere sulla religione o cultura  

Io credo nel perdono. Ovviamente dipende dai casi, però tendenzialmente cerco di ricevere delle spiegazioni. Dopo aver riflettuto e aver cercato di capire cosa ha spinto l'altro a farmi quel determinato torto, magari provo ad accettare delle scuse. Questo non vuol dire "dimenticare" quello che ho subito, ma solo cercare di imparare dal torto ricevuto. Se è successo forse c'è un motivo, ecco. Tutto questo sta in piedi solo se si parla di rapporti con la R maiuscola, in cui si è investito e a cui si tiene. Per le relazioni più superficiali, in genere, passo avanti. Non porto rancore, ma mi regolo di conseguenza con quella persona.